Tab Article
C'è un'Italia da ricucire, c'è una politica che ha bisogno di ritrovare la maiuscola, c'è un laicato cattolico che ha fatto la storia d'Italia chiamato oggi ad impegnarsi di più nella costruzione di ciò che chiamiamo "bene comune". A riprova di tutto, lo stesso risultato delle recenti elezioni politiche e la difficoltà a formare un governo; mentre sono in partita vecchi e nuovi populismi e una fetta di popolazione sempre più grande fatica ad arrivare a fine mese, in una condizione che alimenta paure ed egoismi. Una realtà ben presente all'Azione Cattolica che in quanto associazione popolare, diffusa in tutta Italia, vive e condivide la quotidianità e le difficoltà dei nostri territori e delle persone che vi abitano. Un'associazione di donne e uomini che sin dall'inizio della sua più che secolare storia ha affiancato alla missione evangelizzatrice l'impegno per la costruzione del bene comune, attraverso il servizio alla carità inteso anche come impegno «nella Politica con la maiuscola» - come ha sottolineato papa Francesco durante l'incontro con l'Ac dello scorso 30 aprile in piazza San Pietro - e attraverso la passione educativa e la partecipazione al confronto culturale. Nel solco di questa attenzione alta alla Politica si pone anche il lavoro portato avanti dal Centro studi dell'Azione cattolica sulle grandi questioni che interessano il futuro del Paese e delle sue istituzioni, in particolare durante la recente campagna elettorale con l'iniziativa "Verso le elezioni" per un voto partecipato e consapevole, e il dibattito culturale offerto dal XXXVIII Convegno Bachelet, con tema «Azione cattolica e azione politica»: un'occasione per ripercorrere la parabola storica dell'Ac, ma soprattutto per richiamare il ruolo e la responsabilità storica che i cattolici italiani hanno in quanto cittadini della Repubblica.